“La cosa più importante in medicina? Non tanto la malattia di cui il paziente è affetto, quanto la persona che soffre di quella malattia””
Ippocrate
Trattare ogni paziente a livello individuale nella sua traversata del deserto della malattia
La CONSULENZA OLISTICA AL PAZIENTE ONCOLOGICO E AI SUOI FAMILIARI ha l’obiettivo di informare il paziente sulla possibilità di attuare un approccio integrato alle cure oncologiche tradizionali per mantenere o raggiungere una buona qualità di vita anche in presenza di una patologia molto invalidante attraverso:
- Counseling di sostegno oncologico
- Una prima consulenza per presentare al paziente oncologico e ai propri familiari la possibilità di un percorso di coaching affinché la persona affetta da neoplasia sia consapevole di essere un soggetto attivo, in grado di contribuire con gli atteggiamenti mentali e con le emozioni a mobilitare le proprie risorse interne per raggiungere uno stato di benessere e mantenere alta la qualità di vita.
- Una consulenza sui corretti stili di vita affinché la persona affetta da cancro sia cosciente di come alimentarsi correttamente, di come riposarsi e di come gestire il proprio tempo libero.
- Consulenza naturopatica di trattamento post-oncologico per il riequilibrio psico-fisico dell’individuo
- Una consulenza sulle varie tecniche di rilassamento (Zen Shiatzu, Restorative Yoga e Reiki) che contribuiscono a liberare la mente dal logorio dei pensieri negativi, a favorire il risveglio della coscienza e a ristabilire il benessere globale della persona attraverso il suo riequilibrio energetico.
- Una consulenza in osteopatia; nello specifico, il paziente oncologico può rivolgersi all’osteopata per :
- I sintomi relazionati alla Sindrome da Affaticamento Cancro Correlata (Cancer-Related Fatigue Syndrome) che influenza non solo la fisiologia del paziente, ma ha anche un impatto notevole sulla sua sfera psico-emotiva, riducendo drasticamente la qualità di vita.
- L’aggravarsi di problemi muscolo-scheletrici antecedenti la malattia (es: lombalgia, cervicalgia, dolori articolari specifici ecc.)
- Per problemi muscolo-scheletrici insorti con la terapia chirurgica, associati all’immobilizzazione prolungata o alla presenza di cheloidi/aderenze cicatriziali che possono contribuire a cambiamenti biomeccanici/posturali.
Prima di prendere iniziative personali in tema di terapie complementari, è importante che il paziente consulti il proprio medico curante o il proprio specialista allo scopo di verificare che tutti gli aspetti dell’assistenza che il caso richiede siano orientati al benessere e al miglioramento della qualità di vita e che non vi siano controindicazioni.