ll benessere termoigrometrico

“L’aria è il primo nutrimento dell’uomo, degli animali, delle piante”
Francesco Chiari

ll benessere termo-igrometrico è definito dall’American Society of Heating Ventilation and Air-conditioning Engineers (ASHRAE) come quel particolare stato della mente che esprime soddisfazione con l’ambiente circostante. Gli studi ed esperimenti condotti dal danese P. Ole Fanger hanno messo in evidenza come in edifici residenziali con scadenti condizioni di comfort termo-igrometrico il rischio di malattie polmonari, soprattutto nei bambini, è molto alto. Secondo gli studi e le teorie di Fanger il benessere termo-igrometrico in un edificio si raggiunge a seconda delle relazioni che si instaurano tra le variabili soggettive e le variabili ambientali.

Un altro aspetto fondamentale del benessere ambientale è la qualità dell’aria interna per non incorrere nella Sindrome dell’ “Edificio Malato”. Nel 1984 la World Health Organization scrisse che fino al 30% dei nuovi edifici al mondo presentavano problemi di qualità dell’aria interna. Solitamente, l’edificio “malato” presenta problemi nel sistema di riscaldamento, ventilazione e condizionamento (HVAC). Altri problemi derivano dal fenomeno di outgassing di alcuni materiali usati nella costruzione dello stesso, dalla presenza di volatile organic compound (VOC), di muffe (mold health issues), dalla non evacuazione dell’ozono (come quello prodotto da una fotocopiatrice) o dalla mancanza di filtrazione del ricircolo dell’aria (Minimum Efficiency Reporting Value).

Al fine di raggiungere il benessere termo-igrometrico e garantire una sufficiente qualità dell’aria, nello Studio il Faro è possibile richiedere ad un tecnico specializzato una valutazione dell’ambiente “indoor” al fine di progettare gli interventi sull’involucro e sugli impianti necessari a migliorare lo stato di benessere e comfort.

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